marzo 2019
Venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 marzo, a Piadena si è tenuto un grande evento culturale e ricreativo, al quale è stata molto importante la partecipazione degli ospiti SIPROIMI.
È stata un’occasione speciale ed intensa dove si son potute innescare relazioni con i cittadini del territorio ospitante, sviluppare il protagonismo attivo dei ragazzi ospiti e rafforzare la cultura dell’accoglienza all’interno della Comunità.
La Festa è iniziata venerdì 29 marzo con il concerto presso il Teatro di Casalmaggiore, dove sisono esibiti artisti come Giovanna Marini con “Ballata su Riace”, il Coro de Achada di Lisbona, il gruppo Sibemolle di Parigi.
I ragazzi sono potuti entrare in contatto diretto con la cultura popolare musicale italiana e mondiale, imparare le dinamiche di organizzazione di eventi spettacolari, contribuire al buon andamento delle cose, collaborando con i già presenti volontari del luogo, in operazioni di carattere logistico come accogliere gli invitati, distribuire volantini, ecc. Non di meno i ragazzi hanno avuto la possibilità di vivere il teatro nella sua complessità: sia da spettatori che da organizzatori.
La Festa è un progetto che ha portato al coinvolgimento dei ragazzi SIPROIMI non solo durante lo svolgimento delle tre giornate, ma anche prima, in fase di allestimento, e dopo il suo termine.
La loro partecipazione ha previsto quindi, in generale, l’aiuto agli organizzatori nel montaggio e smontaggio delle strutture, nella pulizia degli spazi, nelle azioni di promozione, come, ad esempio, la diffusione di materiale pubblicitario. La collaborazione con i volontari attivisti del luogo si è concretizzata anche nel rendersi disponibili alle necessità dei partecipanti alla Festa e nella risoluzione di eventuali problemi, per ogni momento pubblico previsto.
Questo evento è stato fonte di crescita collettiva e individuale. Ha portato infatti tutti gli attori in campo a conoscere e essere più partecipi delle dinamiche sociali ed umane relative al SIPROIMI e all’abitare territori con residenti di diversa provenienza, interagendo per un obiettivo comune. La realizzazione della Festa con tutti i suoi eventi, in particolare il Convegno del 30 marzo, ha aiutato la collettività a pensare ad un’idea di Comunità aperta, inclusiva ed eterogenea, producendo sinergie positive e costruttive tra beneficiari e cittadini.
Questo tipo di esperienza ha avuto la capacità di testimoniare come i beneficiari in accoglienza non sono solo soggetti vulnerabili ai quali garantire tutela e percorsi mirati di accoglienza, ma anche cittadini attivi in grado di mettere a sistema le proprie capacità e competenze per la valorizzazione e il rilancio del territorio.